Accettate una sfida? Allora, provate un giorno a mettere insieme (a “contaminare”, come si dice) la ritualità di un clan africano con le Rogazioni delle nostre campagne venete. Scandaloso? No, magnifico! La prima sorpresa sarà l’evidenza di quanto in comune abbiamo, sentimentalmente e antropologicamente. La seconda, di quale entusiasmante energia scaturisca spontaneamente da un gioco serio come questo. La terza, di quale maiuscola ignoranza e miopia facciano da zoccolo alle posizioni xenofobe e razziste. Signori, ma guardate come ci somigliamo! Nel divertimento generale dei ragazzi, degli insegnanti e (ci mancherebbe!) degli animatori ecco che, (da elementi semplicissimi cortecce, semi, foglie, sassolini, piume, lane, stoffe e tutte quelle quasi-spazzature che siamo soliti gettare nel cassonetto) si creeranno esseri magici dalle enormi teste. Cresceranno sotto i vostri occhi: alberi, uccelli, pesci, insetti, fiori, bisce, soli, stelle, lune, vento, nuvole e arcobaleni. Tra loro si mescoleranno massariol, anguane, omeni selvadeghi, orchi, diavoli, streghe. Ed alla fine... PRONTI VIA! Tutti insieme a “BÀTAR PRIMAVERA”. Rumore di vita, alla vostra prossima festa!