Naso D'argento

fiaba per burattini. Liberamente ispirata alla fiaba di Italo Calvino

Produzione: “L’APRISOGNI” 2023
Di: Paolo Saldari
Con: Cristina Cason e Paolo Saldari
Regia: "L'APRISOGNI"
Allestimento: “L’APRISOGNI”
Durata: 50 minuti circa
Fascia d'età: da 5 a 100 anni
Tecnica: burattini a guanto
Esigenze tecniche: spazio sul piano m. 5x4; altezza minima m. 2,70; 1,5 Kw; 220 volt; buio consigliabile ma non indispensabile; pubblico a sedere ad almeno m. 3 di distanza
Tempo di montaggio: 2 ore
Tempo di smontaggio: 1,30 ore
 
LA STORIA:
Anche l’Inferno ha bisogno di manutenzione: nell’ingresso, caccole di sorcio qui, schitti di gallina là, popò di drago negli angoli, … però i diavoli scapoloni che lo abitano non sono un granché, come casalinghe! Si sono giocati in una gara di puzzette il faticoso compito di fare le pulizie, ma Anacim, il perdente, se ne sta rintanato nella cassa preziosa che è la porta d’entrata ai gironi danteschi e ne esce solo con una manaccia pelosa dalle unghie adunche. Di darsi da fare con la scopa e il piumino proprio non ne vuol sapere. “Se vuoi qualcuno che ti accudisca, trovati un’odalisca!!!
Ma un’odalisca bisogna pagarla, e costa un botto… ma… una moglie, ecco, una moglie è la soluzione: lavora senza orario, è multitasking … e GRATIS!
Naso d’Argento incarica Anacim di ricercare su Tinder la candidata adatta: un tic tic tic tic tic tic sulla tastiera ed ecco, trovata!!! C’è una vedova, che fa la lavandaia e ha tre figlie in età da marito: Rosina, Gardenia e Begonia. In pratica, RGB.
Naso d’Argento parte alla conquista di una moglie, ma per non farsi riconoscere si traveste, cambiandosi la faccia con una maschera “umana” (beh, si fa per dire…) , quella del Barone Otto Von Stüben.
Ma le donne, come recita un antico adagio, ne sanno una più del Diavolo… e qui di donne ce ne sono ben quattro, e con armi segrete diverse!
Povero Naso d’Argento, ne vedrà, e ne sentirà sul groppone, di tutti i colori.
Il suo destino lo attende spietato dentro un gigantesco mucchio di mutande sporche da lavare, e chissà se mille anni gli basteranno… Una fiaba di donne vincenti e di “poveri diavoli” perdenti. Una storia scoppiettante di comicità e misteri, un po’ “Streghe di Eastwick” e un po’ barzelletta della nostra infanzia “… c’erano un tedesco, un inglese e un francese…” E il nostro ringraziamento va a Italo Calvino, che amorosamente ha recuperato dall’antica tradizione favolistica italiana la traccia remota di questa narrazione e l’ha poi riscritta nel suo geniale, ironico stile.
 
PERSONAGGI IN ORDINE DI APPARIZIONE:
 
Naso d’Argento: diavolo col naso d’argento che è impossibile guardare in faccia, perché ne ha un bell’assortimento.
 
Anacim: diavolo anarchico dantesco. Rosso e balbuziente, vive in una cassa rutilante di pietre preziose, ingresso dell’Inferno. Ne esce solo con una manona unghiata che ci lascia immaginare come deve essere il resto.
 
Mereu (dal latino: dalla "pelle scura", o dai "capelli scuri"): donna sarda dal carattere forte, madre di tre figlie, gestisce una lavanderia e... molto altro...
 
Rosina: la figlia maggiore, smemorata e decisamente svampitella.
 
Gardenia: la figlia di mezzo, vorrebbe fare la idol, canta e balla ma è stonata come una cornacchia,  rigida come una scopa e soprattutto è perpetuamente depressa.
 
Begonia: la figlia minore, intelligente, furba e spiritosa; sembra possedere tutte le doti che vistosamente mancano alle sorelle maggiori.